Intervista ai nostri Nazionali U18
Da poco tornati in Italia abbiamo fatto due chiacchiere con i nostri “babies” Alessandro “Victor” Laise e Matteo “Gianda” Marelli, che hanno passato rappresentato la nostra Nazione ai Campionati Europei U18 in Repubblica Ceca e i Mondiali U18 in Florida, US.
D:Allora raccontateci un po’ questa esperienza, cosa vi porterete con voi?
Ale: sicuramente l’esperienza più bella della mia vita, sia per tutti i posti magnifici visitati sia soprattutto per tutte le partite giocate ad un livello veramente alto.
Porterò con me ogni minimo particolare; ore in hotel a fare mille giochini per passare il tempo, il caldo irrespirabile, la gente che non esitava a farci mille domande, i campi spettacolari, giocatori di cui ti dovevi segnare il nome perché sapevi gia che sarebbero arrivati lontano…indimenticabile.
Matteo: Oltre a innumerevoli gadget, il ricordo di una squadra fantastica, dove ho trovato nuovi amici e un team manageriale ben preparato e molto aperto all’ascolto e alla condivisione, che mi ha aiutato molto nella crescita personale.
D: Come si svolgeva una vostra giornata tipo?
Ale: durante la preparazione al mondiale fatta in Canada passavamo molto tempo sui campi ad allenarci e ripassare tutti gli schemi difensivi ma sicuramente non sono mancate le uscite extra come ad esempio andare a mangiare fuori, fare passeggiate o anche andare a vedere partite allo stadio. Durante il mondiale la giornata era più tranquilla, pre-game, partita e poi riposo per il resto della giornata.
Matteo: Durante la preparazione la giornata era dedicata all’allenamento, nonostante ciò, non sono mancate uscite extra, come andare allo stadio a vedere una partita di Major League oppure andare a vedere le Niagara Falls (cascate Niagara).
Invece nelle giornate di Mondiale siamo stati principalmente sul campo.
D: Quanto è distante il gap tra i giovani italiani e i ragazzi delle altre nazionali?
Ale: questo mondiale non l’abbiamo sicuramente giocato male ma sia per cultura sia per metodi diversi di approccio alle partite molte nazionali erano nettamente piu forti di noi, tecnicamente ma anche mentalmente.
Matteo: Abbiamo avuto modo di vedere che c’è un gap, ma che non è incolmabile.
D: Cosa si prova a giocare in strutture all’avanguardia?
Ale: un sogno che si avvera. Arrivato al campo per la prima volta mi è mancato il respiro per quanto era perfetto in ogni punto. Giocarci era una goduria.
Matteo: Godimento e benessere.
D: Propositi per la stagione 2023?
Ale: Dare il mio massimo ogni giorno.
Matteo: Dare il meglio del meglio e magari provare nuove esperienze.
Ale e Teo si aggiungono alla lista di giocatori “nati e cresciuti” nel Senago che hanno vestito i colori Azzurri.
Un grande merito va a loro per la dedizione e gli sforzi, ma non si può non sottolineare che questo è il risultato di un lavoro mirato e meticoloso della società nello sviluppo del settore giovanile, che ad oggi vanta un cospicuo numero di iscritti.
Ora si lavora per la stagione 2023, una stagione importante dato che ricorrerà il 50mo anniversario dalla nascita dei Cucù.
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